Teodoro II
a cura di ROBERTO MAESTRI
Teodoro nasce a Casale, nel 1364, terzogenito del marchese di Monferrato Giovanni II Paleologo e di Elisabetta di Maiorca e gli viene imposto il nome del nonno, fondatore della dinastia dei Paleologi di Monferrato. Durante l’età giovanile Teodoro è affidato alla tutela di Gian Galeazzo Visconti.
La morte del fratello Giovanni III comporta l’avvicendamento con Teodoro II, sottoposto alla protezione di Gian Galeazzo Visconti. Il 27 settembre 1381, i sudditi monferrini giurano fedeltà al nuovo marchese, che il 16 gennaio 1382 riconosce al signore di Milano il possesso definitivo di Asti.
I primi anni della politica di Teodoro mostrano subito la forte personalità del marchese, protesa alla riconquista dei territori che per diverse cause erano stati sottratti al Marchesato; una sua peculiarità è quella di saper usare gli intrighi per sollevare le popolazioni soggette ai Savoia e agli Acaia contro i loro signori, come pure il suo atteggiamento nei confronti dei Visconti di volta in volta ostile o amico, a seconda delle necessità del momento, ma senza quella sudditanza auspicata da Gian Galeazzo.
Fedele amico ed alleato di Teodoro è Facino Cane, capitano di ventura casalese, che per tutta la vita combatterà al fianco del Paleologo: Teodoro e Facino sono i protagonisti, non solo della storia del Monferrato, ma anche di quella dell’Italia nord-occidentale.
Teodoro sposa in prime nozze Argentina, figlia del marchese Leonardo Malaspina, che però muore nel 1387; nel settembre 1393 si risposa con Giovanna figlia del duca di Bar. Dal matrimonio nasce Giangiacomo, suo successore, e in seguito Sibilla e Sofia che sposerà il futuro imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo. Nel 1402 muore anche Giovanna di Bar e Teodoro decide di risposarsi, l’anno successivo, con la tredicenne Margherita di Savoia, da cui non avrà discendenza.
Nel 1393, Teodoro occupa l’Alta Val Bormida: da Carcare, Millesimo e Roccavignale fino a Osiglia e Calizzano, sull’Appennino ligure, e quindi fino a poche miglia dal mare.
Negli stessi anni comincia il conflitto tra il Marchese e Amedeo VIII di Savoia, guerra di cui Facino Cane è il principale protagonista; mentre assume particolare rilevanza l’alleanza tra Teodoro e Filippo Maria Visconti, riconoscente per l’aiuto offerto dal marchese dopo la morte di Gian Galeazzo: l’opera di Teodoro ha un grande rilievo per il consolidamento del potere visconteo.
Teodoro è chiamato da Genova in qualità di Capitano del Popolo, subentrando al maresciallo francese Boucicault; il governo del Paleologo inizia il 6 settembre 1409 e non si limita all’amministrazione della Superba ma si estende all’intero territorio ligure: da Ventimiglia a Sarzana, con particolare riguardo a Savona ed ampliando le azioni anche alla Lunigiana. Anche la consorte Margherita di Savoia, figura caritatevole e coraggiosa, riveste un ruolo di rilievo prodigandosi a Genova durante una pestilenza seguita dalla carestia. Teodoro rafforza i confini della Repubblica di Genova ma ottiene anche che alcune località, ad esempio Ovada, vengano incorporate nei possedimenti del Marchesato di Monferrato. Il 22 marzo 1413 Teodoro lascia il governo di Genova in cambio della somma di 24.500 genovini d’oro.
Negli anni successivi Teodoro rompe l’alleanza con il duca Filippo Maria Visconti al quale, nel 1417, cede Vercelli in cambio di Asigliano, Larizzate e Villanova. Grazie all’abile azione politica e militare di Teodoro il Marchesato raggiunge la massima estensione territoriale della sua storia.
Teodoro muore il 26 aprile 1418 a Moncalvo, sua residenza preferita, e viene sepolto nella chiesa di San Francesco. Margherita di Savoia regge il marchesato per il figlio Gian Giacomo, rifiutando la proposta di matrimonio con Filippo Maria Visconti e, ritiratasi ad Alba, veste l’abito domenicano. Margherita muore ad Alba il 23 novembre 1464 e nel 1676 è beatificata da papa Clemente X.