Facino Cane
Bonifacio [Facino] Cane era figlio di Emanuele Cane di Casale, appartenente a uno dei rami meno ricchi della nobile famiglia casalese, si può ritenere che nacque poco prima del 1360 perché quando morì, nel 1412, aveva quasi cinquantadue anni.
Imparò l’arte delle armi combattendo per Ottone di Brunswick (all’epoca governatore del Monferrato) contro Carlo Durazzo, nel 1382. Già a ventisei anni divenne condottiero per la famiglia degli Scaligeri, partecipando alla battaglia di Castagnaro contro Padova; rimastovi prigioniero, passò al servizio dei vincitori (la famiglia Carraresi di Padova) combattendo con loro nella guerra del Friuli. Nel 1387 fu condottiero al soldo di Teodoro II Paleologo marchese di Monferrato, il quale gli affidò 400 cavalieri. Questa permanenza durò poco e nel 1401 Facino tornò al servizio dei Carrara e poi dei Visconti.
I periodi più interessanti per la sua attività sono quelli compresi tra il 1391 e il 1394, e tra il 1396 e il 1397, dove Facino combatté contro i Savoia e gli Acaia, per conto del marchese di Monferrato Teodoro II. Per i suoi servizi contro i Savoia Teodoro lo ricompensò infeudandogli Borgo San Martino, il borgo natio del padre.
Ciò che spingeva Facino a combattere era l’arricchimento suo e dei suoi fedeli soldati, motivazione per la quale le sue imprese diventavano particolarmente crudeli. Per queste ragioni Teodoro II Paleologo tendeva a non riconoscere la propria responsabilità nelle sue azioni e questo convinse Facino a lasciare il Monferrato. Dal 1400 in poi, formatosi completamente come capo militare, ottenne i primi risultati politici, come la già citata signoria su Borgo San Martino, il controllo del Ducato di Milano, avvenuto nel 1402, dopo la morte del duca Gian Galeazzo Visconti e il governatorato di Bologna. Il suo dominio personale, tra il 1404 e il 1412, comprendeva Alessandria, Novara, la Lomellina, Valenza, Tortona, Varese, Angera e Piacenza.
Morì di gotta a Pavia, dopo essere sempre rimasto al centro della vita politica lombarda. La vedova Beatrice di Lascaris, contessa di Tenda, sposò quindi il nuovo duca di Milano, Filippo Maria Visconti (di venti anni più giovane di lei), il quale ottenne in questo modo le città, le ricchezze e i soldati di Facino.
Facino Cane non ebbe figli legittimi e fu sepolto nella chiesa di San Francesco in Pavia ma sulla sua tomba non fu mai posta un’iscrizione o un monumento.
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