Ranieri di Monferrato
Il Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato promuove nel corso dell’anno una serie di iniziative dedicate al IX Centenario di Ranieri primo marchese di Monferrato (1111-2011).
Le iniziative sono patrocinate dal Consiglio Regionale del Piemonte, dalle Province di Alessandria, Asti, Torino, Vercelli e dal Comune di Torino.
L’aleramico Ranieri fu il primo ad essere citato, in un documento del 23 marzo 1111, come Raynerius de Monteferrato Marchio possiamo quindi affermare che con lui ebbe inizio la storia del Monferrato inteso come Stato.
Ranieri fu il secondo figlio del marchese Guglielmo detto “di Ravenna” e di Otta de Aglendo. Non conosciamo l’anno di nascita, ma doveva aver raggiunto la maggiore età poco prima del 1100 quando, insieme con il fratello Guglielmo e con la madre, donava alla canonica di S. Eusebio di Vercelli terre poste in Cornale e in Matasco (presso Camino Monferrato). Forse già prima del 1108 Ranieri sposò Gisella (o Gisla) figlia di Guglielmo di Borgogna, il cui fratello, Guido, divenne in seguito papa con il nome di Callisto II; Gisella, vedova del conte Umberto II di Savoia, era già madre del futuro conte di Savoia Amedeo III, e di Adelaide che sposò in seguito il re di Francia Luigi VI. Si trattò dunque di un matrimonio con il quale i marchesi di Monferrato contraevano parentela con la più prestigiosa e potente aristocrazia d’Europa.
Ranieri pur rimanendo costantemente fedele al partito imperiale riuscì, nello stesso tempo, a non compromettersi nelle violenze esercitate contro il papa Pasquale II dall’imperatore Enrico V. Incontriamo il nostro marchese al seguito dell’imperatore nel corso delle sue discese in Italia: il 23 marzo 1111 a Sutri, sulla strada verso Roma, sottoscrive come testimone, insieme con il vescovo di Vercelli, il marchese Manfredo di Romagnano e i conti Alberto di Biandrate e Guido di Canavese, il diploma concesso da Enrico V al comune di Torino ed è appunto in questo documento che egli viene per la prima volta contraddistinto dall’espressione “de Monteferrato”.
Le iniziative promosse da “I Marchesi del Monferrato” si configurano, come occasione di studio e di approfondimento delle complesse vicende che dal diploma concesso ad Aleramo nel 967 dall’imperatore Ottone I fino all’epoca del governo di Guglielmo V – figlio di Ranieri – protagonista degli scontri tra l’impero e la Lega Lombarda e delle vicende monferrine nel Mediterraneo Orientale, caratterizzarono la storia del Monferrato in ambito nazionale ed internazionale. Particolare attenzione sarà riservata alla ricostruzione cartografica dello sviluppo del primitivo Monferrato, della raccolta e pubblicazione dei documenti originali ed alla valorizzazione degli studi promossi sulle origini della casata dei Monferrato nel corso dei secoli, con particolare riguardo a quelli promossi da Giosuè Carducci e che sono stati, in parte, riproposti in occasione del I Centenario della pubblicazione di Cavalleria e Umanesimo (1909-2009).
Il Comitato scientifico del progetto celebrativo raccoglie importanti studiosi tra cui: Aldo Settia, Giancarlo Patrucco, Roberto Maestri, Rinaldo Merlone, Eleonora Destefanis, Roberto Livraghi.