Bruno – Aleramici in Sicilia
Domenica, 26 agosto 2018 – ore 18,00
ex Asilo di Piazza Roma
Conferenza
Aleramici in Sicilia
C’era una volta il piemontese che emigrava nella ricca Sicilia
Introduce Angelo Soave
Interviene Roberto Maestri
Iniziativa promossa dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” in collaborazione con il Gruppo Alpini di Bruno
La conferenza prende spunto da una ricerca avviata dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”, che ricostruisce i legami complessi ed articolati tra gli Aleramici e la Sicilia.
I collegamenti risalgono all’XI secolo, quando nobili, coloni e soldati provenienti dalla Marca Aleramica (comprendente il Monferrato, l’Astigiano, le Langhe e il Savonese), e piccole aree occidentali della Lombardia e dell’Emilia, raggiungono la Sicilia. Il processo migratorio assume particolare rilievo per la presenza degli esponenti di alcune importanti famiglie feudali Aleramiche: i del Vasto, gli Agliano, i Del Carretto, gli Incisa; oltre alla partecipazione dei Marchesi di Monferrato. Nel corso della seconda metà del XIV secolo si verifica un ulteriore flusso migratorio che coinvolge l’Alessandrino, il Tortonese e l’Oltrepò.
Viene così a formarsi un’isola linguistica Gallo-italica all’interno della Sicilia che è definita come Sicilia lombarda o Lombardia siciliana.
Di grande rilievo risulta anche l’attività svolta da artigiani, commercianti e viticoltori: dai documenti risulta che la viticoltura siciliana fu rivitalizzata all’epoca dell’invasione normanna, ma esclusivamente nel Messinese e nel Catanese, fatto che renderebbe fondamentale il ruolo svolto dagli Aleramici considerato che quella fu l’area dove gli stessi si stanziarono in modo più consistente.
Nel corso di oltre tre secoli gli Aleramici si confrontano con dinastie di rilevanza europea: Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi.
Il progetto Aleramici in Sicilia rappresenta anche un’opportunità per lo sviluppo di progetti in ambito turistico ed enogastronomico sotto l’egida dei siti UNESCO de I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e della Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia.