“La ballata delle spade – romanzo d’armi e d’amore nel Piemonte del Trecento” di Sergio d’Ormea
Pubblichiamo volentieri la recensione di un interessante lavoro di Sergio d’Ormea, scrittore ormai affermato, che ci riporta alle vicende medievali tanto care al nostro Circolo Culturale.
Anno del Signore 1343. Oberto, il figlio di Bertrando di Buriano, vicario della città di Chieri ed esponente della fazione guelfa, si invaghisce di una fanciulla del vicino paese di Pecetto. Ossessionato dalla sua bellezza e dalla voglia di possederla, la fa rapire simulando un incidente in cui perdono la vita il padre e la zia della ragazza. Il fratello Corrado viene a conoscenza del rapimento e chiede aiuto al marchese del Monferrato per liberarla. Grazie alle spie che quest’ultimo ha nella città di Chieri, un ortolano e una sarta, il giovane riesce a introdursi nel palazzo del vicario fingendosi un mercante di tessuti pregiati delle Fiandre. Ma Violante, la scaltra moglie di Oberto, intuisce la situazione e cerca di sfruttarla per vendicarsi dei ripetuti tradimenti del marito che, stanco ormai della fanciulla rapita, sta vivendo una nuova focosa passione per la bella Beatrice.
Nel frattempo però, alla morte di Roberto d’Angiò, sale al trono di Napoli la nipote Giovanna. La giovane regina affida al nobile provenzale Reforce d’Agoult l’incarico di riprendere le terre piemontesi che negli ultimi anni erano state conquistate proprio dal marchese del Monferrato, Giovanni II. Solo Chieri era riuscita a resistere alla conquista ghibellina.
Reforce, sceso in Piemonte alla testa dei suoi cavalieri provenzali e riconquistate alcune città, si dirige verso Chieri. Contro di lui si muove Giovanni con i suoi ghibellini, tra cui il giovane cugino Ottone di Brunswich. I due eserciti si trovano di fronte nell’aprile del 1345 vicino a Santena, sotto le mura del castello di Gamenario, dove hanno trovato rifugio i ghibellini fuoriusciti da Chieri. La battaglia si protrae per due giorni, mietendo centinaia di vittime e risultando decisiva per la sorte del Piemonte e di tutti coloro le cui vicende si sono intrecciate con la lotta tra guelfi e ghibellini.
Un romanzo dalle infinite sfaccettature, in cui pian piano le vicende dei personaggi cominciano ad intrecciarsi con i fatti storici, dove gli intrighi e gli amori rubati o segreti irrompono nelle guerre di potere tra i potenti dell’epoca alla ricerca smaniosa di conquistare territori e onore.
Uno stile narrativo limpido, chiaro, meticoloso e preciso. Un infaticabile lavoro da parte dell’Autore nel ricercare vocaboli coerenti con il periodo storico che rendono maggiormente il lettore immerso nelle vicende. Grande attenzione è data anche nella descrizione delle scene di battaglia, tratteggiate con attenzione alle tecniche e agli equipaggiamenti dell’epoca.