8 marzo: Donne fuori dalla storia a Nizza Monferrato
Una celebrazione della giornata internazionale della donna, quella di Nizza, in piena sincronia con gli intenti che ci si era preposti nel momento in cui si è avviato, all’incirca un anno fa, il progetto editoriale che ha coinvolto Cinzia Montagna nella stesura del volume che poi il Circolo ha avuto il piacere di dare alla stampa.
Donne fuori dalla storia è un inno sincero alla figura femminile, attraverso nove personaggi, nove donne scelte dall’autrice fra quelle che, protagoniste silenziose fra le pieghe della narrazione ufficiale, hanno comunque fortemente contribuito a creare la Storia del nostro territorio così come la conosciamo oggi.
Una giornata ricca, articolata su più interventi e più incontri dell’autrice con gli abitanti di Nizza: dapprima con scuole, Unitre, Comitato Palio; nel pomeriggio ed in serata, invece due momenti specifici sono stati dedicati a due personaggi fra quelli trattati nel libro.
Nella galleria fotografica sottostante alcune immagini della giornata; si ringraziano per le fotografie MaurizioMartino, Fulvio Gatti, Cinzia Montagna, Ausiglia Quaglia, Emiliana Conti.
Alle 18.00 protagonista è stata Bettina di Belmonte, leggendaria figura di rivoluzionaria che per combattere lo jus primae noctis finirà con il concorrere alla fondazione di Nizza della Paglia (la leggenda trae origine documentata nel testo seicentesco di Girolamo Ghilini, mentre il personaggio di Bettina viene inserito solo più tardi, quando nel 1789 il gesuita Giulio Cesare Cordara di Calamadrana pubblica il poema satirico “Il Fodero o sia il ius sulle spose degli antichi signori”).
Alle ore 21.00 l’attenzione si è invece spostata sulla figura di Camilla Faà di Bruno, alla quale l’autrice ha dedicato in passato già due romanzi, entrambi editi dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”: un primo, pubblicato nel 2012 dal titolo “Nec Ferro nec igne” ed un secondo, che ne costituisce un approfondimento, del 2014, dal titolo “E’ tornato il cane nero- gli enigmi di Camilla Faà”.