I Dialoghi piacevoli di Stefano Guazzo nell’edizione critica e commentata di Angelo Pagliardini.
Come alcuni dei più assidui lettori del nostro bollettino mensile “Aleramici e Dintorni” potranno ricordare, sul numero 8 di dicembre 2021 comparve un contributo, a firma di Angelo Pagliardini, incentrato su i “Dialoghi piacevoli” di Stefano Guazzo.
Un contributo classificabile come breve, precedentemente apparso in un lavoro collettivo congiuntamente ad altri contributi di vari autori, pubblicato nel 2018 in “La somma de le cose». Studi in onore di Gianfelice Peron”, ma base per un lavoro di ricerca di più vasto respiro e profondità, del quale l’autore ci ha da poco comunicato che è stata portata a termine la pubblicazione.
Nel luglio di questo 2022 infatti ha visto prendere forma definitiva il saggio “I Dialoghi piacevoli di Stefano Guazzo“Edizione critica e commento, edito da @racne, e il nostro Circolo Culturale è lieto di darvene notizia e poter condividere con voi il risultato del suo lavoro di critica.
Angelo Pagliardini, insegnante di letteratura e filologia italiana all’Università di Innsbruck, si occupa di costruzione del canone della letteratura italiana e vanta al suo attivo numerosi contributi, essendosi occupato di questioni di storia letteraria italiana interculturale e di letteratura nell’epoca delle migrazioni, con ricerche sulla poesia dialettale e sull’apporto della letteratura italiana alla letteratura europea;
I Dialoghi piacevoli di Stefano Guazzo costituiscono un arricchimento del canone della trattatistica di corte formato dal Cortegiano di Castiglione, dal Galateo di Della Casa e la Civil Conversazione dello stesso Guazzo. Questa nuova edizione critica commentata mette a disposizione degli studiosi un’opera fondamentale, in cui si assiste alla codifica di una rete europea delle corti, basata sui valori del Rinascimento e sul ruolo delle lettere, con una riflessione morale nel tentativo di conciliare tali valori con i dettami del Concilio di Trento. Per l’estensione europea del sistema delle corti, risulta rilevante il fatto che i principi presi a modello siano il re di Francia Enrico III, già re di Polonia, e il principe di Valacchia Pietro Cercel, ai confini orientali con l’Impero ottomano.
Sul sito della casa editrice c’è la possibilità di ordinare il volume in formato cartaceo brossurato, oppure di scaricare gratuitamente il pdf.